Cyberbullismo: Parliamo ancora, parliamone sempre

Lo scopo di questi incontri, come di altri già avvenuti nel corso dell’anno, è stato quello di sensibilizzare gli studenti sull’importanza del rispetto di sè, dell’altro e, soprattutto, delle regole. Fatti di cronaca ed esperienze di vita vissuta sono stati lo spunto per mettere in guardia i ragazzi, spesso utenti superficiali e inconsapevoli, dai pericoli e dai cattivi incontri che fa chi naviga in rete; sulle conseguenze sia disciplinari che penali per il minore che fa un uso irresponsabile di Internet; sul ruolo che giocano i vari “attori” di questi comportamenti nell’aiutare o distruggere psicologicamente la vittima fino a spingerla, talvolta, a gesti estremi come l’autolesionismo ed il suicidio. Sono stati quindi forniti agli studenti utili accorgimenti su come usare i social network, su cosa fare e a chi chiedere aiuto se si diventa vittima di atti di cyberbullismo e bullismo, sui reati in cui incorre un minore fin dai 14 anni di età in caso di denunce per  ingiuria, diffamazione, molestie, atti persecutori, pornografia minorile. Durante gli incontri sono scaturiti interessanti dibattiti in cui i ragazzi hanno mostrato di avere consapevolezza dell’uso quotidiano e ormai imprescindibile che loro fanno del cellulare e dei social per condividere con gli amici tutto ciò che li riguarda, ma di aver sottovalutato le conseguenze di alcuni loro comportamenti che possono renderli vittime inconsapevoli o attori indiretti di atti non solo moralmente deprecabili ma passibili di gravi conseguenze penali.

 

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